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La televisione, da cinquant'anni a questa parte il nostro mezzo di comunicazione principale, occupa uno spazio significativo nella vita di tutti i giorni per i milioni di telespettatori a cui si rapporta. La potenza comunicativa della TV passa, però, attraverso la programmazione di prodotti superciali; cos’è la tv spazzatura, se non droga confezionata per la massa, con cui essa, narcotizzata, ride?

E così Barbara D’Urso, Maria de Filippi ci riempiono di notizie di gossip, inscenano risse sul palcoscenico, sotto le luci della ribalta. sono nient’altro che mostri grotteschi; ci inquinano, ci raggirano, si godono l’ennesima scomparsa, l’ennesima morte: attirano telespettatori.

Come scriveva Thomas Stearns Eliot sul “New York Post” nel 1955: “La televisione è un mezzo di intrattenimento che permette a milioni di persone di ascoltare contemporaneamente la stessa barzelletta, e rimanere ugualmente sole”.

Ci aveva visto lungo Eliot: oggi la tv non fa altro che ingannarci, ci ore una visione semplicistica della realtà, e punta su un pubblico pigro intellettualmente, che pretende di essere avvelenato da un sistema televisivo degradato.

Ma è veramente questo ciò che vogliamo? Essere drogati dalla televisione? Alle persone piacciono le cose leggere e frivole, tutto ciò che non fa pensare ai problemi quotidiani… e questi programmi calzano perfettamente; hanno il dono della mediocrità: distraggono, alleggeriscono il mondo reale, spingono alla frivolezza, alla pausa dal pensiero, mai alla profondità, al ragionamento o a dei valori veri. Né esseri pensanti, né umani.

Ma suvvia, la folla ama tutto questo!, e così si sente intelligente, mai autocosciente, mentre guarda i partecipanti di temptation island che non sanno coniugare un congiuntivo, e il cui ne è quello di essere protagonisti, apparire...

L’attitudine ad arricchirsi umanamente, culturalmente, sta prendendo poco a poco la via dell’esilio; oggi è quantomai importante sapere chi è il vincitore del “Grande Fratello”, e non ci accorgiamo che il sistema ci sta inghiottendo, la tv fagocitando e svuotando le nostre menti, e riempiendole di ciò che poi è nient’altro che vuoto. La colpa, essenzialmente, è da ambo le parti: il grande pubblico, tendenzialmente, non vuole arricchirsi, ed i palinsesti televisivi mai si rivolteranno contro i dettami dei più. D’altronde in Tv non è poi tutto da buttare, vanno in onda anche programmi culturali, educativi e di intrattenimento dove si discutono e si affrontano tematiche attuali. Il problema sostanziale è che gran parte di questi programmi viene in qualche modo ‘nascosto’, forse perché mette in mostra la realtà effettiva delle cose, e viene fatto scivolare con disinvoltura ed eccezionale indifferenza. Se solo si recuperasse un po’ di dignità sia dal punto di vista sociale che televisivo, l’Italia acquisirebbe molta più credibilità.

“La vita non imita l’arte, imita la cattiva televisione”

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