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È decisamente riduttivo intendere la lettura come un semplice passatempo, una occupazione come un’altra che abbia la capacità di impegnare la mente e allo stesso tempo di concedere a quest’ultima un momento di distensione. Soffermiamoci insieme su quella che è una delle attività, se possiamo definirla così, spesso più sottovalutate nella nostra epoca, caratterizzata da questa incessante freneticità e, in taluni casi, da una superficialità che non permette, a noi contemporanei, di gustare così come si converrebbe la magia e la bellezza di gesti, abitudini e, perché no, di riti che inevitabilmente plasmano il nostro mondo interiore. Leggere non coinvolge soltanto la mente, anzi, potremmo intendere la lettura quasi come un direttore d’orchestra, capace di coordinare abilmente le sinfonie della mente e le melodie del cuore: lo stato di coinvolgimento emotivo dato, per esempio, dalla lettura di un libro oppure provocato da una semplice raccolta di poesie aiuta sia la mente (attraverso l’esercizio della memoria, l’espansione del proprio vocabolario quotidiano, l’aumento del livello di attenzione), che il cuore, con trame e personaggi che destano nella sfera personale variegati stati d’animo e che ci permettono di rispecchiare la nostra realtà con quella che è la loro personalità o è stata la loro esperienza di vita. Vorrei che ci soffermassimo insieme non tanto sui benefici riguardanti la sfera mentale, quanto su quelle caratteristiche legate alla dimensione sentimentale, che costituisce l’aspetto più affascinante, nonché romantico, della lettura stessa. Aprire un libro non significa semplicemente essere in procinto di leggere: probabilmente non ne siamo assolutamente consapevoli, ma quando leggiamo un libro a casa, a scuola, in pullman o in qualsiasi situazione legata alla nostra quotidianità, stiamo contemplando un qualcosa di sacro.  Dai ripiani delle nostre librerie, dagli scaffali delle biblioteche, templi di una dimenticata sacralità, i nostri libri sono dotati di una particolare caratteristica, un potere magico, se possiamo definirlo così, che consiste nella capacità di contenere, nelle pagine, non un mondo, ma più mondi. Già Italo Calvino aveva anticipato, in poche e semplici parole, che la lettura è sì un rapporto con il libro, ma non soltanto: la lettura è un rapporto con noi stessi, un rapporto con il nostro mondo interiore che ci viene aperto attraverso il mondo che il libro ci apre. Non possiamo dunque sminuire una capacità tanto grande come quella che possiede la lettura, un bellissimo specchio che permette di conoscere i particolari più belli del nostro io e una insolita finestra, in grado di proiettarci su realtà a noi sconosciute. Il piacere della lettura, insieme ovviamente con i benefici che si possono trarre da essa, sembra essere stato dimenticato dalla società attuale: secondo una indagine statistica condotta dall’ISTAT, oltre 22 milioni di italiani non ha letto libri nel 2015, tradotto in percentuale il 39,3% di persone di età superiore ai 6 anni non ha letto, dato in netto aumento rispetto al 37% registrato nel 2006 e al 36,7% del 2010. Il calo decisivo è tra gli uomini: nel 2015 i non lettori uomini sono il 45,2%, con percentuali di distacco dalla lettura in aumento rispetto al 41,6% del 2006 e il 41,5% del 2000,mentre le non lettrici donne sono il 33,7% nel 2015 (erano il 32,7% nel 2006 e il 32,2% nel 2000). La ragione del proprio allontanamento dalla lettura è dovuta, per alcuni, alla mancanza di tempo, tenendo conto dei propri ritmi di vita spesso frenetici, mentre altri la adducono alla scarsa disponibilità economica che impedisce loro di comprarne. La maggior parte delle persone intervistate durante l’indagine preferisce la radio, la televisione, la telefonia anziché leggere un libro: è evidente che in questa nostra società contemporanea la causa più grande della frattura del rapporto fra l'uomo e il libro è stata il progredire della tecnologia in ogni tipologia di ambito. Uno dei danni più grandi provocati dalla mancata lettura è senz’altro quello di rimanere a corto di sogni: come detto precedentemente, il libro ci apre un mondo, e se non ci accingiamo a scoprirlo non potrà mai nascere nulla nel nostro animo che possa far spiegare in alto le ali della fantasia. Il desiderio dunque è quello di sensibilizzare i lettori di questa nostra testata scolastica, e in generale quanti sono a loro vicini, alla lettura, affinché la magia di un mondo, fatto di sogni e fantasia, possa essere riscoperta e debitamente valorizzata.

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